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Brahms nacque da una famiglia modesta, secondo di tre figli.
Suo padre era musicista popolare e suonava diversi strumenti: flauto, corno,
violino, contrabbasso, e fu lui a dare al giovane Johannes le prime lezioni di
musica; la madre era una sarta e Brahms la amava profondamente. Quando il padre
se ne separò nel 1865, il musicista — che non si sposò mai — rimase
profondamente legato alla famiglia, tanto da sostenere anche la seconda moglie
del padre, in vecchiaia. Malgrado le ristrettezze, la famiglia riconobbe le
doti del piccolo Johannes e gli consentì un'educazione di qualità. Presto poté guadagnarsi da vivere lavorando in orchestrine locali, mentre continuava a
studiare composizione. Mentre l'incontro con Liszt lo lasciò completamente indifferente,
sarà fondamentale quello con Schumann, sia dal punto di vista artistico che da
quello strettamente personale. Vedendo in Brahms un forte deterrente alla corrente progressista rappresentata da Wagner e Liszt, Schumann segnalò al pubblico il grande musicista all'interno di un articolo della sua celebre rivista musicale, indicandolo come la promessa della nuova generazione. Bramhs da parte sua, già suo grande ammiratore ed estimatore, gli sarà molto amico fino alla fine dei suoi giorni e maturando al contempo una profonda devozione per sua moglie, Clara Schumann.
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Le Rapsodie op. 79 sono due composizioni per pianoforte
scritte nell'estate del 1879, quando il compositore aveva già raggiunto la
maturità della sua carriera. Brahms le dedicò ad una sua amica, la musicista e
compositrice Elisabeth von Herzogenberg. La Rapsodia N. 1 in si minore,
Agitato, è la più estesa; essa si articola in tre sezioni, di cui la prima e la
terza in forma sonata, mentre la sezione centrale, nella tonalità di si
maggiore, ha carattere lirico. La composizione si conclude con una coda nella
tonalità di si maggiore.(Ascolta: Martha Argerich esegue Rapsodia op. 79 n.1; Ascolta: Gould esegue Rapsodia op. 79 n.1). La Rapsodia N. 2 in sol minore, Molto passionato, ma
non troppo allegro ha dimensioni più ridotte ed è in forma sonata (Ascolta: Martha Argerich esegue Rapsodia op.79 n.2; Ascolta: Rubinstein esegue Rapsodia op.79 n.2). In entrambi
i brani l'esposizione procede piuttosto a lungo prima che la tonalità
principale appaia definitivamente stabilita. In principio Brahms aveva pensato
di titolare "Capriccio" la prima delle due Rapsodie, ma su consiglio
della stessa dedicataria pensò al nome di rapsodia data la struttura e
l'elaborazione formale che passa da un pianismo vigoroso e robusto ad un altro
di tono intimistico e delicatamente sentimentale, pur nel rispetto di quella
cultura neoclassica alla quale l'autore non venne mai meno nel corso della sua
produzione creativa. La prima Rapsodia è articolata in due temi distinti e in
parte contrapposti: il primo ritmico e dal piglio vigoroso e perentorio, mentre
il secondo ha un carattere melodico, interrogativo e leggermente inquieto.
Nello scontro fra i due soggetti prevale il primo tema, prima di giu
ngere
all'episodio centrale (Meno agitato), teneramente espressivo nel mutamento di
tonalità dal si minore al si maggiore. Le battute finali puntano sul tono
affettuoso ed elegiaco del secondo tema, trasferito nel registro basso e tra
sonorità in dissolvenza. Anche la seconda Rapsodia in sol minore ("Molto
passionato, ma non troppo allegro") ha le stesse caratteristiche del pezzo
precedente e prevede due temi in contrasto fra di loro. Il primo, dopo un attacco
sostenuto, è fondamentalmente melodico e lineare, mentre il secondo, in tempo
di marcia, presenta una maggiore vitalità ritmica, conferendo alla composizione
un'aria di ballata nordica. Torna alla fine lo scherzo iniziale, mentre la
conclusione è affidata ad una coda piuttosto libera, secondo l'estro romantico
pur presente nello stile brahmsiano.
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